Appello a Torino da Malagò e Zaia

Ma Sala guarda oltre

1537345193747_GettyImages-961130090 1.jpgConi e Veneto sperano ancora in un ripensamento, il Piemonte non chiude la porta ma a Milano guardano gia' oltre. Nel giorno in cui una delegazione guidata da Diana Bianchedi incontrera' a Losanna il Cio per fare un punto sulla situazione, accompagnata anche dai rappresentanti dei comuni di Milano e Cortina, a tenere banco e' ancora il tramonto della candidatura a tre per i Giochi Invernali del 2026. Una candidatura a tre, pero', ancora possibile come conferma Giovanni Malago', ospite di "Radio Anch'io" su RadioUno e poi negli studi di RaiNews. "Se Torino puo' ripensarci? Siamo assolutamente in tempo, spero ancora che prevalga il buon senso. Come si fa a litigare e discutere oggi per un evento che si terra' fra 8 anni? Il Cio ci aveva fatto i complimenti per una candidatura che in questo momento, per questioni campanilistiche, e' stata mandata gambe all'aria". Ma la partita e' "assolutamente aperta", nella consapevolezza che senza Torino, la candidatura italiana sarebbe piu' debole. Presentarsi con Milano e Cortina, "ipotesi che non ho tirato fuori io, il Coni ha solo recepito che c'era questa nuova ipotesi", rischia di trasformarsi nell'ennesima occasione persa, "e' autolesionismo assoluto", il rammarico di Malago'.

Che preferisce non replicare alle accuse di Di Maio ("non voglio fare polemica, non serve a nulla") e sottolinea che "abbiamo fatto esattamente quello che ci ha chiesto il governo e per governo intendo il nostro interlocutore, il sottosegretario Giorgetti". Malago' ha ricostruito le varie tappe che hanno portato all'idea di una candidatura italiana che coinvolgesse Milano, Cortina e Torino, idea che aveva ottenuto l'ok del governo a patto che ci fossero "coesione piu' totale e massima attenzione ai costi". Ma quando da Palazzo Chigi hanno chiesto l'ok definitivo all'ipotesi del "tridente", solo le prime due hanno detto si', pur ponendo alcune condizioni, mentre da Torino il sindaco Chiara Appendino ha fatto sapere in una lettera "che rimaneva alla delibera del Consiglio comunale che voleva che Torino continuasse l'avventura olimpica da sola e dove non c'era nessun riferimento al tridente", rivela Malago'. E questo ha fatto saltare tutto. "Eravamo a un centimetro da una cosa vincente, c'era l'occasione di dimostrare di essere un Paese che si vuole bene, dove si superano gli steccati. Il Cio ci dava 980 milioni di euro per realizzare questa operazione, sarebbe stata una cosa fondamentale per le nuove generazioni", quasi non si da' pace.

Anche perche' riuscire ad avere le garanzie necessarie entro gennaio non e' facile e anche Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, ammette che "trovare di punto in bianco 400 milioni in due citta' non e' una cosa da tutti i giorni, spero ci sia il sostegno del Coni se si va verso la soluzione a due, ma tifo sempre per la soluzione a tre. Faccio un ultimo appello a Chiara Appendino, nel senso che una soluzione sono convinto che la si trova per dare anche soddisfazione a Torino. Ho creduto fino in fondo al tridente, abbiamo fatto tutti un passo di lato dicendo rinunciamo ognuno al nostro dossier e ci mettiamo tutti insieme". "Faccio mio l'appello di Zaia - gli fa eco il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino - Se il problema e' il posizionamento nel logo, per quello che mi riguarda si puo' andare avanti dando mandato ai grafici di trovare un logo che sia rispettoso della dignita' di tutte le citta'. Credo che la Appendino voglia le Olimpiadi, ha fatto una battaglia contro la sua maggioranza. Se il problema e' come si costruisce il logo fra le tre citta', garantito che hanno pari dignita', sono pronto a sedermi a un tavolo".

Attilio Fontana, governatore della Lombardia, sembra pero' pronto a fare a meno di Torino. "Al di la' del fatto della cosa curiosa che se eravamo in tre lo Stato metteva le garanzie invece in due non le mette piu', credo che come regioni si possa direttamente garantire la copertura e nel frattempo trovare quei privati, eventuali sponsor, che possono contribuire a coprire le spese". E Giuseppe Sala, sindaco di Milano, si spinge anche piu' in la' ai microfoni di RTL 102.5: "certamente nel brand il nome sara' Milano-Cortina 2026, il sindaco di Cortina mi ha confermato che non c'e' nessun problema. Oggi e' la data ultima per confrontarsi con il Cio e per dire che ci siamo. Il Cio chiede che qualcuno garantisca che i fondi ci siano. Se non lo fa il Governo, lo fanno le due regioni, il Pil di Lombardia e Veneto e' piu' alto di quello svedese e di quello austriaco".

  • visualizzazioni
  • condividi
  • pubblicato19.09.2018
  • voto [an error occurred while processing this directive]
    ;;;;;
guarda anche
    [an error occurred while processing this directive]