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POLITICA

La scheda

Presidente della Repubblica, ecco come si vota

Il Capo dello Stato viene eletto a Montecitorio dal Parlamento riunito in seduta comune. Sono 1009 i "grandi elettori": 630 deputati, 321 senatori e i 58 delegati regionali. Per le prime tre votazioni la maggioranza richiesta è quella dei due terzi poi basta la maggioranza assoluta

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(Ansa)
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune; all'elezione partecipano anche 58 rappresentanti delle Regioni: ogni regione ne ha tre con l'eccezione della Valle d'Aosta che ne ha uno. La seduta comune del Parlamento è convocata entro un massimo di 15 giorni dalle dimissioni del presidente ed è presieduta dal presidente della Camera, in questo caso Laura Boldrini. Le elezioni si svolgono infatti nell'Aula di Montecitorio.

1009 "Grandi elettori"
I componenti dell’assemblea sono chiamati “grandi elettori”, sono 1009 in tutto: 630 deputati, 321 senatori (315 più i sei senatori a vita tra cui Giorgio Napolitano) e i 58 delegati regionali.

Il quorum
La Costituzione prevede che nelle prime tre votazioni la maggioranza richiesta per l'elezione sia quella dei due terzi dei componenti dell'Assemblea, cioè 673 voti. Dal quarto scrutinio il quorum si abbassa: per essere eletti basterà la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, cioè il 50 per cento più uno, 505 voti.

La votazione
La votazione avviene a scrutinio segreto, votano prima tutti i senatori, poi i deputati e quindi i delegati regionali. La "chiama" dei grandi elettori sarà ripetuta due volte. Ognuno, per assicurare la segretezza del voto, entrerà nelle cabine poste sotto il banco della presidenza e scriverà il nome del candidato che intende votare nella scheda che gli viene consegnata dal commesso e che è timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio. Quindi, uscito dalla cabina, l'elettore depositerà la scheda, ripiegata in quattro, nell'urna di vimini e raso verde, ribattezzata "l'insalatiera", davanti alla quale c'è un segretario di presidenza.
Lo spoglio è fatto dal presidente della Camera che legge in Aula i nomi dei candidati uno ad uno ad alta voce.